24 giugno 2010

Il silenzio della notte.

Sento come batte la mia barra spaziatrice, è il tasto più romoroso.
Potrei provare a mettere una mano sul mio cuore.
Un battito scarso, si vede che non ti sto pensando...
Forse la notte è una scusa far caso a quello che disolito si ignora.
Come tutti avete fatto con il mio dolce malessere.
Amo la notte in ogni suo minuscolo frammento, in ogni cinguettio inaspettato, in ogni lacrima trasformata in pianto, e in ogni sorriso lasciato all'aria,
così perché non fa mai male; nel suo buio..
La amo con tutta me stessa, la voglia di viverla supera il sonno.
Un po' come mi sento per te.
Ti ho appena lasciato un pensiero, solamente uno dei mille che non sentirai arrivare.
Ho sempre condannato il mio pessimo romanticismo, ma non sapevo che incontrando te, avrei ricominciato a sperare.
Non avevo il timore di perderti, ero convinta che mi amassi sul serio.
Eri ai limiti della perfezione, a differenza di me.
Forse troppo in alto da raggiungere,
ma ormai così vicino al mio corpo, al mio essere, al mio mondo, al mio cuore.
Sei sempre stato presente dentro di me, tendevo a ignorarti,
ma ancora non sapevo che cosa nascondeva quel aspetto così sfumato, senza obbiettivo.
Tu ci sei, ti sento, sei una di quelle cose che non spariranno mai.
Ma anche il tuo ricordo come quello di tutti inizia a dissolversi.
Sarai parte della mia offuscata adolescenza.
Vorrei riaverti per riviverti, soltanto in una notte.
Una notte di parole che non finiranno mai, una notte qui, sulle mie labbra,
una notte qui sulla tua fronte, una notte per me, perché io voglio quello stramaledetto corpo.
Vorrei che tu ridessi della mia goffagine ancora una volta.
E poi, piangerei, o si, come piangerei, ma in quel momento ci sarai tu a reggere le mie lacrime,
e forse capirai che davvero non scherzavo.
No amore, non scherzavo.
Non sono come le lucciole che si illuminano per poi poi raggiungere attimi di buio,
con te non sarei mai oscurata, ne sono certa.
E ti giuro non ho mai giocato, nemmeno ora che ho gli occhi gelidi e il cuore spento.
Non sono pronta per nessuno, non ancora, forse non lo sarò mai più per qualcuno di diverso da te.
Loro sono solamente corpi che scendono sul mio viso, non riusciranno a spingersi mai dove sei arrivato tu,
non potranno mai arrivare da dentro e distruggermi tirando tutto fuori verso di loro, rapendomi il soffio vitale, lasciando su un prato la carcassa.
Mi potrei sentire la regina del mondo, perché li vedo lì, ai miei piedi,
ma sbaglierei,
sono loro che sentono la necessità di annusarmi per poi addentarmi, ma anch'io sento questa esigenza, questo appetito.
Istinto, istinto d'amore mancato.
Istinto di sesso rapido e veloce, senza traccia d'amore,
solamente scie di ricordi legati ad altri corpi.
Si lo so, mi farei solamente male, ma vorrei chiudere gli occhi in un bacio qualsiasi e immaginare di stringere quei fianchi così stretti, ancora. Per una notte intera.
E non dirmi che ti dispiace, avresti potuto dire, ancora non lo so.
Ma quelle erano solo parole, io voglio sentire la tua carne, voglio poter assaggiare il tuo sangue.
Che ne diresti di quella notte con me ?
Solo che la mia materia diventa debole davanti la tua,
per me sei ancora come un libro confuso letto per metà.
Dammi la possibilità di farmi vedere mentre rido, di abbassare lo sguardo davanti a te,
di fissare quelle nuvole ancora.
Nei miei ricordi incancellabili c'è anche un pezzo di cielo.
Potremmo passare la notte lì, insieme.
Chissà cosa mi dirai aprendo le labbra, chissà che penserai vedendo tutte quelle gocce d'acqua.
Il buio sta finendo, come le mie parole rivolte alla tua anima.
Le mie spalle si stanno scoprendo per metà,
la coperta inizia a diventare corta,
i pensieri iniziano a tranquillizzarsi.
I miei sentimenti,
hanno superato un altra notte sentendo profondamente la lontananza della tua presenza.
Il mio corpo è esausto, ma lo sai, te l'ho già scritto, il sonno non ferma i miei desideri,
nemmeno le mie dita smettono, di scorrere, mai. Non cedono, non si arrendono.
Il mio cuore insiste,
non cessa di lacerarsi ogni volta che i miei occhi attraversano la tua immagine.
Questo intreccio,
questo macchinismo, questo motore, questa arma, questo intrigo, questo imbroglio,
tutto questo, non ha freno.
Come quel insana voglia che ho di te.


Poi lei mi dice "te amo" quando mette la sua mano attorno alla mia vita.
Le ho detto di no.
Lei ha urlato "te amo!".
Le ho detto che non sarei scappato,
ma che doveva lasciarmi andare...

1 commento:

  1. è blla ma sl una cosa... nn ti aiuta. non ti aiuta a lasciare un posto vuoto ma sl a farlo restare + a lungo. e nn rimane lui ma ilsuoricordo. stai costringendo un ricordo a tenerti compagnia. non farlo.la vita nn si vive ne passato ma nel presente. chiudi il suo libro e aspetta di essere pronta x aprirne un altro. sl qsto.
    Bacioni=) spero ti divertirai in piscina

    RispondiElimina