20 giugno 2010

Vivi di notte.

Andare a letto al alba, alzarsi con la cena sul tavolo.
Scrivere, scrivere, scrivere; sempre.
-Te sai trasmettere sentimenti forti a chi legge- ti disse un tuo amico.
Ma in quel momento eri troppo persa a piagnucolare per quel gran pezzo di marmo.
Eri lì, ancora, sconvolta dal fatto di essere così fragile davanti a vostri ricordi. Te che eri stata in grado di ferire senza provare nulla, forse un po' di rimorso.
-Ma com'era possibile?- ti chiedevi mentre pensavi a quel corpo così fine.
Eppure era così, avevi trovato oro, ma oro che ti fu' portato via.
Oro che come sabbia ti colava dalle mani, lasciando qualche pezzo di conchiglia, e quando questi saranno l'unica cosa rimasta sul tuo palmo, quando avranno perso la parte più fondamentale, diverranno una collana da tenere tutta la vita, abbastanza lunga da appoggiarsi al tuo cuore.
E se lui tornasse da te?
In ogni caso, la vita è troppo breve per ferirsi continuamente mentre il mondo ti cola dalle mani, e a volte le collane sono cose che non servono, a volte le si bisogna gettare, l'oro si perde ma rimane, si trasforma in colore, conchiglie, cicatrici e rimorsi.
Una cosa è certa, non ti dimenticherai di quella tazza di cioccolato fumante.

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