24 ottobre 2010

C'è sempre una prima volta.

Volevo divertirmi, godermi i miei tredici anni e fare un paio di cazzate. La mia mente malinconica aveva bisogno di svago, nulla di più. Non mi pento, di niente, lo vedo come una cosa quasi normale. Si ho bevuto, e nemmeno tanto, e allora? Traballavo, ridevo, ero ridicola. Mi chiunque lo sarebbe stato insomma. Poi che dire, ho aperto il frigo e via, ma non ho nemmeno goduto quello che avevo preso. Perché ci sono stati troppi rimproveri, e ora, ho i sensi di colpa, mi sento una folle, una ragazza sporca, una viscida puttana. E qui che sbaglio, dovrei essere più forte, ma ogni vostra parola, mi sento debole, mi ferite ma ancora non riuscite a capirlo?
Ogni cosa mi ferisce, ogni vostro sguardo e ogni vostra parola cattiva mi logora. Sì lo fate per il mio bene, ma non è così. Mi fate soffrire ancora di più, nessuno si è mai preoccupato di questo. Per voi è facile dire che sono fuori di testa, giudicarmi, urlarmi in faccia e cose varie. Ma appena mi apro non riuscite a prendermi seriamente.
Mi hanno detto che sono una brava ragazza, ma forse una vera brava ragazza non avrebbe fatto così. 
Sapete, oltre tutto ho visto lui, mente dondolavo con i miei stivali col tacco e il mio baileys in mano, chissà cosa ha pensato. Mi ha sempre detto che avrebbe voluto vedermi con un po' di tacco, ma forse non importa, forse c'era la sua tipa, forse non mi ha nemmeno guardata, ma la situazione ha iniziato a precipitare dopo quello scambio di sguardi, ma forse non è stato davvero quello. 
Stasera tutto sommato c'è stato un consiglio, ve lo lascio.
- Con i ragazzi non bisogna mai aprirsi, mai confessare tutto, bisogna essere discrete, voi donne sapete girarci come vi pare, perché farci montare la testa? Ci fate solamente diventare più stronzi, perché ci colate dalle spalle come cera fusa, dovete farvi valere, e rispettare, voi donne siete tutto.

Direi ottime parole.
Buonanotte, a  voi e ai vostri fantasmi.

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